Questo 2020 complesso e assolutamente inaspettato ci ha costretti ad un cambio di pensiero e di atteggiamento. Ci ha costretti a continue inversioni di direzione e ricerche di opportunità per i nostri clienti. Ci siamo adattati a lavorare on line, ad utilizzare nuovi strumenti, a trasformare esperienze personali in esperienze digitali (perdendo immeditatezza ed emozionalità), a lavorare sullo story telling per far entrare wine lover e consumatori di vino nella catena del valore dei vignaioli con cui collaboriamo.
Abbiamo capito che il segreto ora è guardare lontano, perchè l’immediato sembra non offrire grandi prospettive, muovendosi nel frattempo veloci e tattici.
Fare marketing del vino e comunicazione del vino togliendo l’aspetto conviviale ed emozionale è molto difficile. Ci siamo riusciti tramite la voce e le abili parole di alcuni giornalisti del mondo enogastronomico, che hanno potuto vivere il vino direttamente e poi ne hanno scritto sui loro blog, sui loro media. Ci siamo riusciti ridimensionando esperienze di enoturismo e degustazioni, condividendo tasting professionali tramite uno schermo e previo invio di campionatura assaggio.
I social media aiutano molto, non sono tutto. Funzionano sui millennials e sulla generazione z. Meno sulle altre che sono nate e cresciute in un periodo in cui ci si incontrava di persona anche solo per un giro in bicicletta o un caffè, senza preavviso e senza messaggi preventivi. In cui si telefonava più che scrivere, in cui ogni trattativa commerciale prevedeva incontri, confronti e spesso una cena come sigillo.
Ci stiamo adeguando alla Low Touch Economy, e noi stiamo studiando nuove soluzioni efficienti per i nostri clienti, perchè l’umanità e convivialità dei nostri mercati è elemento imprescindibile del loro marketing.
Buon 2021 ( da domani!)